Le principali priorità energetiche dei principali paesi
Mentre i responsabili politici, i leader aziendali e gli accademici si riuniscono alla COP28 di Dubai questa settimana, argomenti come il cambiamento climatico e la transizione energetica saranno al centro dell’attenzione.
Le discussioni e gli impegni politici su questi temi sono fondamentali. Tuttavia, orientarsi nella complessità dell’allineamento delle politiche per il futuro dell’energia può essere difficile, data la moltitudine di priorità a volte contrastanti tra le nazioni.
La visualizzazione odierna utilizza i dati di Ipsos, che descrive in dettaglio come 24.000 persone in 28 paesi si sentono riguardo alle principali questioni energetiche nel loro paese.
Problema principale: la sicurezza energetica
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha spinto la sicurezza energetica in primo piano Preoccupazioni per molti paesi, in particolare in Europa.
Le nazioni direttamente colpite, tra cui la Germania, hanno dovuto riattivare la produzione di carbone e prolungare la vita operativa delle centrali nucleari per garantire un riscaldamento adeguato durante l’inverno.
Secondo l’indagine Ipsos, il raggiungimento dell’autosufficienza energetica, riducendo così la dipendenza da fonti esterne, è la massima priorità energetica per numerosi Paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Italia e Francia.
L’indagine rivela che anche i paesi autosufficienti dal punto di vista energetico considerano la sicurezza energetica la priorità assoluta.
La Norvegia, ad esempio, ottiene il 96% della sua energia sfruttando i suoi giacimenti offshore di petrolio e gas e utilizzando l’energia idroelettrica. Il paese ha anche un surplus di energia, che esporta in altri paesi, come il Regno Unito. Nonostante ciò, l’autosufficienza rimane una priorità assoluta nella mente dei norvegesi.
Problema principale: Energia più pulita
Dopo la sicurezza energetica, la seconda priorità più critica è lo sviluppo di fonti di energia più pulite come l’eolico, il solare e l’idrogeno.
Questa preoccupazione è la scelta migliore in Giappone e una grande preoccupazione per altre economie asiatiche come la Corea del Sud e la Cina. Oggi, la regione conta 52% delle emissioni globali di biossido di carbonio.
Oltre all’impatto ambientale, lo sviluppo dell’energia pulita può avere un impatto economico. Recente Studi hanno dimostrato che raddoppiare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale potrebbe aumentare il PIL globale fino all’1,1% o 1,3 trilioni di dollari.
Problema principale: l’accessibilità economica dell’energia
La riduzione del costo dell’energia per i consumatori è la terza preoccupazione più frequentemente menzionata. Ciò è particolarmente enfatizzato in Belgio, Gran Bretagna e Germania, dove i prezzi sono circa il doppio di quelli di paesi vicini come Francia e Grecia.
Per la prospettiva, prezzi dell’energia in molti paesi europei sono più del doppio o tre volte la media globale.
Tra le priorità energetiche menzionate meno di frequente figurano:
- Costruire più infrastrutture energetiche.
- Far pagare più tasse ai consumatori di energia per un uso eccessivo.
- Garantire che le popolazioni indigene beneficino di grandi progetti energetici.
La riduzione della deforestazione è emersa come la priorità assoluta in Brasile, che ospita il 60% della foresta pluviale amazzonica. Dati recenti indicano che quasi il 20% della foresta è stata distrutto dagli anni ‘1970.
Tratto dal Visual Capitalist, pubblicato il 28 novembre 2023, di Bruno Venditti, grafica/design Sabrina Fortin Jennifer Ovest