Dipendenza dalle risorse nelle 30 principali economie

I paesi che dipendono fortemente dalle risorse naturali non rinnovabili sono in genere più suscettibili alle fluttuazioni del mercato (ad esempio i prezzi del petrolio), alla diminuzione delle riserve e all’evoluzione delle preferenze dei consumatori.

Oltre a questo, ci sono anche considerazioni ambientali come la distruzione dell’habitat, l’aumento delle emissioni di gas serra e gli impatti a lungo termine dell’inquinamento.

Per saperne di più, la Fondazione Hinrich ha classificato 30 grandi economie in base alla loro quota di risorse naturali nel commercio totale. L’analisi proviene dal Sustainable Trade Index (STI) 2023, prodotto dalla Fondazione Hinrich in collaborazione con l’IMD World Competitiveness Center.

Le economie in più rapida crescita nel 2024

Quali paesi vedranno la maggiore crescita economica nel 2024?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo visualizzato le previsioni di crescita del PIL dell’ottobre 2023 del FMI Prospettive economiche mondiali. Non sorprende che molti di questi paesi si trovino in Asia e nell’Africa subsahariana, due delle regioni in più rapida crescita al mondo.

Prezzi globali dell’energia, per paese nel 2022

Per alcuni paesi, i prezzi dell’energia hanno raggiunto livelli storici nel 2022. I prezzi di benzina, elettricità e gas naturale sono saliti alle stelle quando l’invasione russa dell’Ucraina ha rotto le catene di approvvigionamento energetico globale. Le famiglie e le imprese devono far fronte a bollette energetiche più elevate a causa dell’estrema volatilità dei prezzi. L’incertezza che circonda la guerra incombe e si prevede che i costi del riscaldamento invernale aumenteranno. Date le conseguenze globali della crisi energetica, l’infografica sopra mostra il prezzo dell’energia per le famiglie per paese, con i dati di GlobalPetrolPrices.com.

Il consumo di una vita di combustibili fossili

Dalla combustione del gas naturale per riscaldare le nostre case ai materiali a base di petrolio che si trovano nei prodotti di uso quotidiano come i prodotti farmaceutici e la plastica, tutti consumiamo combustibili fossili in una forma o nell’altra. Nel 2021 il mondo ha consumato quasi 490 exajoule di combustibili fossili, una cifra insondabile di proporzioni epiche. Per mettere in prospettiva il consumo di combustibili fossili su una base più individuale, questo grafico visualizza il consumo medio di combustibili fossili da parte di una persona in una vita di 80 anni utilizzando i dati della National Mining Association e del Worldometer.

I grandi inquinatori piantano alberi contro la CO2 in cambio di crediti. Perché è un inganno

Il presidente di Cop26 Alok Sharma con le lacrime agli occhi si scusa disperato, il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans si rivolge alla platea: «Tutti voi avete figli e nipoti, se non mettiamo in atto oggi tutte le strategie per bloccare l’aumento della temperatura, non ci perdoneranno». Alla fine uno degli accordi più significativi è stato lo stop alla deforestazione entro il 2030. La Dichiarazione firmata da 110 nazioni potrà contare su un investimento di 19,2 miliardi di dollari: 12 saranno fondi pubblici, 7,2 privati. Ma intanto per altri nove anni si potrà continuare a disboscare, mentre per i grandi inquinatori la «soluzione» è stata trovata da tempo: compensare il proprio inquinamento piantando alberi, finanziando impianti a energia rinnovabile o acquistando sul mercato certificati di crediti di carbonio emessi da organismi internazionali che serviranno a bilanciare le emissioni di CO2 emesse ogni anno.