Cinque modi intelligenti in cui i dispositivi smart possono aumentare la tua produttività

Quando pensi al cosiddetto Internet of Things (IoT), è probabile che ti vengano in mente cose come “tostapane smart” o “spremiagrumi connessi”. Anche se l’universo dei dispositivi smart comprende sicuramente oggetti più divertenti che necessari, è importante capire che l’IoT vanta anche molti dispositivi connessi di grande utilità. Inoltre, questi dispositivi connessi possono cambiare la nostra vita sia al lavoro che fuori.

Dal web al negozio: perché i dati fanno bene alle aziende

Nel 2012, un noto investitore americano disse che «I dati sono il nuovo petrolio» e molti pensarono fosse una provocazione. Oggi, a meno di dieci anni di distanza, sappiamo che aveva ragione, eccome: i dati sono giacimenti di informazioni fondamentali per migliorare il proprio business. Ottimizzare la produzione, aumentare le vendite, migliorare il rapporto con i clienti: i Digital Analytics sono ormai una chiave decisiva per raggiungere il successo imprenditoriale.

Verso celle solari flessibili su abiti e ombrelloni

Potrebbero finire sui vestiti, sugli ombrelloni in spiaggia o sulle automobili, le nuove celle solari flessibili realizzate grazie a una ‘ricetta’ innovativa che le rende più efficienti: le loro proprietà sono descritte in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications dai ricercatori del dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFN-CNR), l’Università di Erlangen-Norimberga e l’Imperial College di Londra.

Usare lo smartphone mentre si cammina può creare il caos

Ci siamo accorti tutti che camminare guardando lo smartphone non è solo pericoloso ma inefficiente. La conferma però arriva da uno studio giapponese che si potrebbe definire bizzarro se non fosse serissimo. Nasce infatti da un team di ricercatori che si occupa di movimento delle folle, una branca che oggi, con l’intelligenza artificiale, sta acquistando sempre maggiore interesse. Insegnare a un computer come agiscono gli umani, la casualità dei nostri atti e l’imprevedibilità permetterà alle macchine di gestire flussi più importanti, per esempio il comportamento di un pedone di fronte a un’auto autonoma o come un robot debba muoversi in presenza di umani.